4.5 (1197 Recensioni)
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Indice
Storia e origini del Pinot Grigio
Dalla Borgogna al tetto del mondo
Il Pinot Grigio in Italia e nel mondo
Grauburgunder, Pinot Gris o Ruländer?
Caratteristiche organolettiche
Cangiante, dalle mille sorprese e dall’impareggiabile eleganza: oui, c’est le Pinot Gris! Alla sua terra natìa, la Borgogna, lo accomuna il fascino, mentre al suo capostipite, il Pinot Nero, lo accomuna la complessità: non c’è dunque da sorprendersi che il Pinot Grigio abbia registrato nel corso degli anni un successo crescente e sia giunto dalla Francia al resto del mondo. Scopri nel nostro Blog la sua storia, la sua produzione, le sue caratteristiche e molte altre curiosità.
Dalla Borgogna fino al resto del mondo! Il Pinot Grigio trova i suoi natali tra i paesaggi francesi della Borgogna, un’area che già nel XIV secolo vantava condizioni climatiche ottimali per la vinificazione di questo vitigno. Il Pinot Grigio spiccò ben presto il volo, raggiungendo la Germania, l’Ungheria fino ad arrivare all’Austria.
Ad ali spiegate approdò poi anche in Italia. Si narra che l’arrivo di questo vitigno in Italia si debba al generale Emilio di Sambuy che nella prima metà dell’800 impiantò alcune vigne nel territorio in provincia di Cuneo ed Alessandria. Da allora, il Pinot Grigio si sente particolarmente a casa nel Nord-Est italiano, ovvero in Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige.
Quando si tratta di Pinot, non è tutto o Bianco o Nero: c’è anche del Grigio. Oltretutto, il destino dei tre vitigni sembra essere legato da una storia comune. Come per il Pinot Bianco, anche il Pinot Grigio nasce da una mutazione genetica del Pinot Nero, vitigno a bacca nera e capostipite della famiglia. E come afferma anche un famoso proverbio, “Quale il padre, tale il figlio”; infatti, il Pinot Grigio non è accomunato al Pinot Nero solo per le origini, bensì anche per il caratterino.
La coltivazione e la produzione di Pinot Grigio risultano piuttosto complesse non solo in vigna, ma anche in cantina. È una varietà di vitigno che necessita di stabilità per quanto riguarda l’habitat particolare, costituito preferibilmente da terreni compatibili per lo sviluppo della pianta. I suoli sui quali prende vita il vitigno devono essere profondi, nutrienti, freschi e allo stesso tempo sufficientemente umidi.
Inoltre, il Pinot Grigio predilige un clima caratterizzato da forti escursioni termiche tra il giorno e la notte oppure costantemente freddo. Infatti, sebbene la vite risulti piuttosto sensibile alle gelate primaverili, se il legno è maturo, è in grado di resistere molto bene alle gelate invernali. Nei casi di Pinot Grigio ottenuto da grappoli coltivati in luoghi dal clima costante e freddo, il vino si presenta corposo e ben strutturato. In caso di forti escursioni termiche, invece, il vino conquisterà con sapori fruttati e un’elegante astringenza.
Con oltre 28.000 ettari vitati, la Borgogna è la regione che detiene il primato di coltivazione di Pinot Grigio, dove rappresenta ben il 3% della produzione di vino francese. Anche l’Italia primeggia nella classifica con oltre 17.300 ha, mentre in Germania gli ettari vitati ammontano a circa 4.500. Nella classifica seguono poi l’Australia, con 2.800 ha, e la Nuova Zelanda, con circa 1.700 ha di terreno vitato a Pinot Grigio.
I numeri parlano da sé: è chiaro che in Italia il vitigno abbia registrato un successo degno di nota, delineatosi in particolar modo negli ultimi venti anni. Sebbene si sia affermato inizialmente come vino ampliamente apprezzato, oggigiorno si evidenzia un’inversione di marcia. Infatti, l’80% del Pinot Grigio prodotto nelle regioni italiane viene esclusivamente esportato nel Regno Unito, in Cina, Giappone e America, dove sta riscuotendo un enorme successo.
E a proposito di successo, se c’è un posto del cuore per il Pinot Grigio, oltre alla madrepatria, quello è certamente la zona meridionale dell’Alto Adige. Qui, il vitigno ricopre ben 650 ha di terreno e si sente particolarmente a casa su terreni alluvionali e detritici, raggiungendo anche i 500 metri di quota. Questo vitigno costituisce ben l’11% della superficie vitata totale in Alto Adige.
In Francia Pinot Gris, in Italia Pinot Grigio, ma non solo! Infatti, spesso si sente anche parlare di Grauburgunder e Ruländer. Ti stai forse chiedendo quale sia la differenza?! È molto semplice! Il nome Ruländer viene utilizzato perlopiù quando si tratta di un vino corposo e dalla spiccata dolcezza, mentre con il termine Grauburgunder ci si riferisce generalmente ad un vino secco, di medio corpo e dalla bella acidità. In ogni caso, il vitigno è sempre lo stesso.
Il Pinot Grigio sorprende sempre, anche dal punto di vista organolettico. Infatti, spicca per il suo carattere diversificato che varia a seconda dell’area di coltivazione e delle tecniche di vinificazione utilizzate. Già all’occhio, può presentarsi in vesti differenti. Se la fermentazione non avviene a contatto con le bucce, presenta toni chiari e limpidi, mentre se vi è uno stretto contatto con le bucce, il Pinot Grigio incuriosisce con tonalità ramate.
I suoi effluvi variano in base alla zona di coltivazione: aromi vegetali, fiori e frutta accompagnano sentori balsamici nel Pinot Grigio che cresce in zone costantemente fredde, mentre corposità, essenza fruttata e astringenza caratterizzano il Pinot Grigio che prende vita nelle zone costituite da forti escursioni termiche tra il giorno e la notte.
Al palato, c’è un aspetto del Pinot Grigio che è una costante: la sua estrema raffinatezza e la sua infinita eleganza. Avvolge il palato con un sapore piuttosto minerale e un gusto pieno, fresco, semplicemente memorabile. Il suo corpo è medio e piacevolmente fruttato, mentre la sua acidità ben integrata dà quel tocco in più ad un sorso indimenticabile.
Un ventaglio cromatico, olfattivo e gustativo che rivela grandi sorprese, proprio come il suo comportamento a tavola. Il Pinot Grigio è il compagno numero uno degli aperitivi, ma sa stupire in una panoplia di modi differenti. Ottimo in abbinamento agli antipasti freschi e leggeri, si diletta egregiamente anche con le pietanze di mare, quali pesce e frittura, ma va particolarmente d’accordo con i risotti a base di verdure e i minestroni.
Tags: Pinot Grigio, Alois Lageder, Tramin, Vino bianco, Borgogna, Alto Adige
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