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I 5 migliori Chardonnay dell'Alto Adige

Indice

Da dove proviene lo Chardonnay?
Come viene coltivato lo Chardonnay?
Che sapore ha lo Chardonnay?
Lo Chardonnay altoatesino in numeri
Il classico: Chardonnay „Festival“ – Cantina Merano
Il ribelle: Chardonnay „Lafóa“ – Colterenzio
Il dinamico: Chardonnay „Löwengang“ Bio – Alois Lageder
L‘inimitabile: Chardonnay Riserva „Vigna Castel Ringberg" – Elena Walch
Il diverso: Chardonnay Orange Wine „Char d’Or“ – Pardellerhof

 

Charme, Carattere, Chardonnay. Questo vino leggenda dei vitigni bianchi ricopre una posizione di spicco tra le varietà nobili internazionali. Sia come singola varietà o come parte di una cuvée, come un vino fermo corposo o come un elegante Blanc des Blancs Champagner, il piacere gustativo è garantito...purché lo Chardonnay venga prodotto dalla giusta tenuta! Anche in Alto Adige il vino francese è diventato un ospite fisso molto popolare ed oggi è impossibile immaginare i vigneti e gli assortimenti delle cantine locali senza Chardonnay. In questo blog vogliamo presentarti 5 esemplari regionali di punta. Ma prima, ecco tutto quello che c’è da sapere sullo Chardonnay!

 

Da dove proviene lo Chardonnay?

Lo Chardonnay è stato battezzato con il suo nome attuale ad un'esposizione dei vini del 1872 a Lione. Prende il suo nome dal comune francese di Chardonnay in Borgogna, il cui nome a sua volta deriva dalla parola francese chardon, che staper cardo.

Per molto tempo si è supposto che il vitigno affondasse le sue origini nel Medio Oriente e fosse stato portato in Francia dai crociati in un secondo momento. Alla luce di recenti studi, tuttavia, tale tesi risulta molto improbabile. Lo Chardonnay è un incrocio naturale tra i vitigni francesi Gouais Blanc e Pinot, il che rende ancora più probabile la sua origine in Borgogna.

 

Come viene coltivato lo Chardonnay?

Questo vitigno bianco venne diffuso in tutta Europa dai Benedettini e dai Cistercensi ed oggi, contando circa 200.000 ettari di vigneti, lo Chardonnay risulta essere il quinto vitigno più coltivato al mondo. Le principali zone di coltivazione si collocano in Francia, negli Stati Uniti, in Australia e in Italia.

Una ragione del largo uso dello Chardonnay è legata certamente al suo trattamento poco esigente nel vigneto. Infatti, bastano un terreno profondo e calcareo e una costante esposizione al sole per garantire uno Chardonnay di successo. La posizione, che si tratti di una valle o di un pendio, è secondaria, poiché ciò che conta maggiormente è il clima, che non deve essere né troppo freddo né troppo umido. Lo Chardonnay germoglia abbastanza presto ed è quindi soggetto alle gelate tardive. Tuttavia, le sue uve possono essere raccolte anche prima di molti altri vitigni.

 

Che sapore ha lo Chardonnay?

Al livello gustativo, lo Chardonnay è molto simile al Pinot Bianco, con il caratteristico aroma fruttato e la fresca acidità, ma senza le note verdi tipiche di quest’ultimo. Tuttavia, considerata la sua ampia distribuzione e la sua flessibilità, si sono affermate molte diverse varietà anche su piccola scala.

Maturato in acciaio inox, lo Chardonnay risulta solitamente molto fruttato al naso con note di ananas, mela, banana, pera e agrumi, mentre al palato è secco, fresco e succoso. Eccellente come aperitivo, si abbina perfettamente a piatti a base di pesce o di pollame.

Lo Chardonnay rappresenta anche una delle poche varietà di vino bianco che può beneficiare della maturazione in botti di legno. Alcuni esemplari maturati in rovere sviluppano un bouquet più complesso con note di vaniglia e burro. Al palato, sono più spessi, corposi e solitamente più intensi delle loro controparti maturate in acciaio inox. Uno Chardonnay particolarmente cremoso e concentrato si sposa meravigliosamente anche con formaggi stagionati o con carne arrosto e bistecche.

 

 

Lo Chardonnay altoatesino in numeri

4,7 milioni ca.di bottiglie all’anno

33.000 hl ca.di raccolto (2019)

578 ha di superfici coltivate

10,4% della superficie di coltivazione complessiva

10-14 °C temperatura di servizio

 

Il classico: Chardonnay "Festival" – Cantina Merano

In Alto Adige, trovare uno Chardonnay più classico del "Festival" della Cantina Merano è un'impresa assai ardua. Maturato in acciaio inox, il vino bianco dispiega esattamente gli aromi più auspicati dai viticoltori: mela, banana e ananas. Al palato, freschezza, chiarezza ed equilibrio catturano il degustatore mentre la piacevole pienezza assicura un finale persistente. Un grande Chardonnay con risotto ai frutti di mare o pesce d'acqua dolce alla griglia.

Chardonnay Festival - Meran

 

Il ribelle: Chardonnay "Lafóa" – Colterenzio

Con il loro Chardonnay “Lafóa”, i viticoltori della Cantina Colterenzio dimostrano di perseguire ideali molto meno tradizionali di quelli meranesi. Maturato in barrique, affinato sulle fecce fini ed invecchiato in bottiglia, questo Chardonnay rivela un sottofondo di noci con accenti di mango e fini note di vaniglia. Equilibrio, struttura, finezza e potenza ne caratterizzano il gusto, che lo rende il partner ideale per aragoste e pollame piccante.Chardonnay Lafoa - Schreckbichl

 

Il dinamico: Chardonnay "Löwengang" Bio – Alois Lageder

Con il suo Chardonnay, Alois Lageder forgia un leone dalla criniera dorata: potente, fiero, splendente ed incredibilmente elegante. Le uve per il "Löwengang" provengono da coltivazioni biodinamiche certificate Demeter ed il vino matura per un anno intero in rovere e mezzo anno in bottiglia. Pesca, pera, burro e aromi tostati emergono al naso. Potenza, equilibrio ed elegante mineralità conquistano invece il palato. Un imponente Chardonnay, brillante con stoccafisso in salsa di noci, con vitello tonnato o petto di pollo in crosta di mandorle.

 

L'inimitabile: Chardonnay Riserva "Vigna Castel Ringberg" – Elena Walch

Uve provenienti da un vigneto singolo esclusivo, fermentazione in piccole botti di rovere, circa un anno di maturazione in legno e in bottiglia. Questi sono gli ingredienti dello spettacolare Chardonnay Riserva "Castel Ringberg" di Elena Walch. Al naso, dispiega un bouquet inconfondibile di frutta esotica, mandorle tostate e miele di tarassaco. Al palato è vigoroso ma allo stesso tempo armoniosamente fresco, con un'acidità brillante e una struttura solida. Un ottimo esempio di Chardonnay che può essere servito con un filetto di salmone fritto croccante e con pollame raffinato.

 

Il diverso: Chardonnay Orange Wine "Char d’Or" – Pardellerhof

Con il suo Chardonnay "Char d'Or", Erwin Eccli della Tenuta Pardellerhof sorprende anche i più esperti di Chardonnay. Mantenendo il mosto a contatto con le bucce durante la fermentazione, Erwin dà forma ad un autentico Orange Wine. Dopo un anno in botti di rovere, il "Char d'Or" si mostra in un'ambra radiosa con un ventaglio di fragranze di frutta esotica e di spezie. L'acidità succosa e l'elegante mineralità sono arricchite da una piacevole trama tannica. Il tannino conferisce allo Chardonnay complessità e profondità e lo rende il perfetto compagno di piatti principali. Che dire? Una sagace alternativa al Pinot Nero!

Chardonnay Char d'Or - Pardellerof