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I vini del Lago di Garda

Indice

Quando i vini si specchiano nel lago

Vini bianchi

Custoza

Lugana

Vini rosati

Si specchiano nel lago più grande d’Italia, si circondano dell’incantevole anfiteatro morenico e si lasciano coccolare dall’Ora del Garda: i numerosissimi vigneti che colorano il lago più grande d’Italia fanno parlare di sé anche oltre i confini nazionali. Tuffati nel lago delle meraviglie e scopri insieme a noi i più celebri vini bianchi e rosati della zona del Lago di Garda.

Quando i vini si specchiano nel lago…

Specchio specchio delle mie brame… Qual è il vino più buono del reame? Se il reame è il lago più grande d’Italia, la scelta si fa piuttosto ardua. Da tempo ormai, i vigneti che si specchiano nell’incantevole Lago di Garda non sono solo innumerevoli, bensì anche di qualità, tanto da aver trasformato la zona in una delle destinazioni enoturistiche più amate di sempre.

Con i suoi 370 km² il Lago di Garda abbraccia tre regioni: la Lombardia, il Veneto e il Trentino. Inoltre, ciò che rende speciale il “lago di guardia” è anche il suo microsistema unico. Infatti, qui il crocevia di venti freschi che scendono dalle maestose Dolomiti a nord viene costantemente mitigato dai venti caldi della Pianura Padana.

Un melting pot non solo climatico, ma anche paesaggistico, dove l’imponenza della catena delle Alpi viene dolcemente smussata dai rilievi delle Colline Moreniche che fanno da cornice alla bellezza del lago. In questo contesto fiabesco, le viti trovano le condizioni ideali e proliferano prevalentemente sotto forma di Garganega, Corvina, Trebbiano di Soave, Groppello, Merlot e Chardonnay. Che siano bianchi rosé, i vini del Lago di Garda vanno semplicemente provati.

Vini bianchi

A fare da sfondo alle sponde meridionali del Lago di Garda è il verde intenso delle Colline Moreniche che abbracciano la costa da est a ovest. Formatesi in seguito all’accumulo di detriti trasportati dal ghiacciaio, da cui ha avuto origine il lago, le Colline Moreniche ospitano due importanti regioni vinicole, i cui bianchi fanno parlare di sé oltre i confini nazionali: il Custoza e il Lugana. Il terroir di quest’area, prettamente sabbioso-argilloso e ricco di sali minerali, riempie il calice di ricchezza e mineralità. 

Custoza

Situato tra Verona e Valeggio sul Mincio, Custoza, oltre che per il suo vino, viene spesso ricordato per essere stato teatro di cruente battaglie, culminate nel 1866 con la Guerra d’Indipendenza che vide l’annessione del Veneto al Regno d’Italia. Qui la produzione di vino sembra abbia avuto origine ancor prima di qualsiasi diatriba risorgimentale; infatti, tutta la costa meridionale del Lago di Garda è stata interessata da insediamenti romani. E si sa che dove sono passati i Romani, sono arrivati anche la vite e il vino.




Fregiatosi della denominazione DOC nel 1971, il Custoza nasce da un blend di vitigni abilmente dosati che vede come protagonisti le uve Garganega, Trebbianello, Bianca Fernanda e altri vitigni della tradizione internazionale. Sono i produttori a scegliere le percentuali in base alla tipologia di terreno, all’esposizione dei vigneti e al profilo sensoriale del vino che si vuole ottenere. 

Il Bianco di Custoza avvolge le pareti del calice con una veste giallo paglierino, intarsiata generalmente da riflessi verdognoli. Al naso sopraggiunge un’interessante complessità aromatica che ricorda note floreali, fruttate e speziate. Freschezza, aromaticità e carattere beverino contraddistinguono il palato e rendono il Custoza un vino a tutto pasto. Si accompagna bene a pesce sia di mare che di lago, risotti e carne arrosto, ma dà una marcia in più anche all’aperitivo.

Lugana

A cavallo tra le rive meridionali del Lago di Garda e le dolci Colline Moreniche, tra Peschiera e Sirmione, la Lugana costituisce la culla di una delle eccellenze gardesane, la cui fama risuona a livello internazionale: il Lugana DOC. Quella che nell’antichità era una zona paludosa e ricoperta di boschi, conobbe una svolta quando i Romani e gli ordini monastici intrapresero le prime opere di bonifica e disboscamento, portando alla luce la spiccata vocazione della Lugana alla viticoltura.  

Volgendo lo sguardo a tempi più recenti, il vino Lugana si è fregiato della denominazione DOC già nel 1967; a chiamarsi Lugana DOC sono soltanto i vini ottenuti per almeno il 90% dal vitigno Trebbiano di Soave, conosciuto localmente come Turbiana o Trebbiano di Lugana, e per il restante 10% da altri vitigni locali a bacca bianca non aromatici. Inoltre, il Lugana si può gustare anche nelle versioni Superiore, Riserva, Spumante e Vendemmia tardiva.

Questi celebri vini bianchi si presentano generalmente di colore giallo paglierino tenue, con riflessi dorati che ricordano i tramonti in riva al lago, mentre note floreali e sentori di mandorla caratterizzano il bouquet olfattivo. Delicatezza e morbidezza sono i tratti distintivi dei Lugana DOC, che ricordano la freschezza e l’armonia dei paesaggi che fanno da cornice al lago. La spiccata versatilità e l’indole armonica li rendono perfetti per gli aperitivi e gli abbinamenti di pesce.

Vini rosati

Le meraviglie del Lago di Garda non finiscono qui e continuano con i vini rosati. Mentre le rive orientali del lago regalano il rinfrescante e leggero Bardolino Chiaretto, versione rosata del Bardolino, le sponde occidentali deliziano gli appassionati dei vini rosati con il Garda Classico Chiaretto, ottenuto dalla vinificazione in bianco delle uve Garda Rosso.

E a proposito di vini rosati, non si può non menzionare la Cantina Malavasi. Situata a Pozzolengo, a sud del Lago di Garda, tra Desenzano e Peschiera del Garda, la tenuta sa sfruttare con maestria il potenziale della sua posizione strategica, traendo solo il meglio dal clima mite, dai terreni argillosi e dalle escursioni termiche. Così dà vita a due rosati esemplari che incarnano l’autenticità del luogo natìo: il delicato e fresco “Bacio Rosa”  e l’avvolgente e gradevole ”Rosa del Lago”.