4.5 (1197 Recensioni)
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Quale vino abbinare a quale speck?
Vino per speck senza sale nitrato per salamoia
Non c’è speck senza Alto Adige e non c’è Alto Adige senza speck. Questo aromatico prodotto di qualità è legato alla tradizione e alla cultura della regione sin dal XIII secolo. Ricette di famiglia top secret vengono tramandate da generazione in generazione al fine di preservare e garantire il gusto unico e l’elevata qualità di quest’eccellenza altoatesina. Per l’Alto Adige lo speck non è solamente il fiore all’occhiello della tradizione, ma uno stile di vita.
Uno stile di vita? Sì, hai letto bene, perché nella tipica Marende altoatesina, che in realtà è molto più di un semplice spuntino, lo speck, insieme alle diverse varietà di formaggi, è il vero protagonista del tradizionale tagliere. Lo speck è sinonimo di condivisione e convivialità, inconfondibili momenti di piacere e spirito altoatesino, è semplicemente ungusto regionale che non si dimentica.
Per la produzione dello speck si ricorre solo ai cosciotti o alla pancia? Viene utilizzato il ginepro? Viene stagionato solo qualche mese o per un anno? I metodi di preparazione dello speck sono molto vari, proprio come può variare il sapore dello speck. E quale vino è in grado di mettere meglio in risalto gli aromi speziati della pancetta, dello speck carré o della classica baffa? Il contenuto di grasso, la salatura, l’affumicatura e l’aromaticità dello speck giocano un ruolo fondamentale nella scelta del vino perfetto. Di seguito troverai degli accoppiamenti speck-tacolari!
In qualità di vitigno autoctono dell’Alto Adige per antonomasia, lo Schiava si rivela il compagno da tavola ideale da abbinare alle varie tipologie di speck grazie alla sua briosa leggerezza. Le radici di questo rosso versatile sono radicate in Alto Adige dal XVII secolo e oggigiorno il vitigno costituisce circa l’11% dell’intera superficie vitata della regione. Con le sue note delicate che ricordano le bacche fresche e i caratteristici sentori di mandorla amara nel finale, lo Schiava si abbina egregiamente alle Marende tipiche della tradizione, ma la sua leggerezza sa stupire anche in compagnia dei canederli allo speck.
In qualità di vitigno autoctono, anche il carismatico Lagrein forma insieme all’aromatico speck un duetto da batticuore. Questo pregiato rosso costituisce circa il 9% della superficie vitata totale dell’Alto Adige e il suo fascino vigoroso l’ha reso famoso anche oltre i confini del paese. Per sfoggiare appieno il suo corpo vellutato, la sua morbida acidità e il suo bouquet speziato e fruttato, il Lagrein va servito tra i 16 °C-18 °C. Un bel trancio cuore tagliato a fette sottilissime e un buon bicchiere di Lagrein e si può gustare il vero sapore dell’Alto Adige!
Nella classifica non poteva mancare un altro vino che gioca un ruolo di primaria importanza nel panorama vitivinicolo dell’Alto Adige: il Pinot Nero. Con la sua elegante pienezza, il Pinot Nero mette in risalto in modo eccellente i vari aromi dello speck carré e dello Bauernspeck, dispiegando un profilo tutto suo. Diffuso in particolar modo nella Bassa Atesina, il Pinot Nero costituisce circa il 9% della superficie totale vitata dell’Alto Adige e viene decantato come il miglior Pinot Nero che nasce a sud delle Alpi. In virtù del suo intenso bouquet di bacche scure, violette, chiodi di garofano e della sua acidità elegante ma snella, si abbina egregiamente a tagli di speck con un contenuto di grassi elevato. Pertanto, amanti della parte bianca dello speck, drizzate le orecchie e provate per credere!
Se sul tagliere approda uno speck intensamente speziato o stagionato più a lungo, allora non ci si può far trovare impreparati, bisogna ricorrere ad un vino da accompagnamento altrettanto aromatico. Il rinomato Gewürztraminer rende onore al suo nome e sa sempre fare bella figura con varietà di speck particolarmente affumicate e dal ridottocontenuto di grassi. In particolar modo la sua pienezza e la sua leggere dolcezza residua si armonizzano perfettamente con tipi di speck stagionati e gradevolmente salati. Servilo a 10 °C-12 °C e taglialo a fettine sottili contro la fibra – è un vero sogno!
La parte bianca dello speck sa come far perdere la testa, soprattutto se si tratta dello speck della regione più a nord d’Italia! Chi ha un debole per la sorella più in carne dello speck, ovvero la pancetta altoatesina, morbida da sciogliersi in bocca e con un elevato contenuto di grassi, allora non può perdersi un vino fresco con una bella acidità come accompagnamento. Stai pensando anche tu al Riesling? Con la sua briosa ed elegante acidità sa come mettere in risalto il sapore delicato e succoso delle varietà di speck maggiormente venate. Per dispiegare al meglio l’equilibrio tra forza e freschezza, si consiglia vivamente di servire il Riesling a 10 °C-12 °C e in abbinamento a pancetta tagliata a fette sottilissime.
Se si vuole sottolineare in modo naturale il gusto autentico dello speck senza sale nitrato per salamoia, allora i vini regionali naturali delle cantine biologiche e biodinamiche sono quello che fa al caso tuo. Sia che si tratti di un vivace Solaris, di un Regent o di una piacevole Cuvée PIWI, i vini biologici incarnano la versatilità della natura e rappresentano la scelta più autentica per il delicato speck biologico.
Spumante e speck: abbinamento lecito? Ovvio che sì! L’abbinamento in chiave moderna unisce due mondi contrastanti ma in armonia gli uni con gli altri. Se accompagni del delizioso speck gourmet stagionato insieme allo spumante rosé “Swing” , l’aperitivo ha tutto un altro sapore. Anche il ricco perlage degli spumanti di Peter Zemmer, in abbinamento con il delicato speck classico, fa ballare le papille gustative. In poche parole… chi osa, vince!
Del resto, per quanto riguarda le specialità di speck e i rispettivi abbinamenti, la regola è la seguente: tutto ciò che piace, è permesso, e talvolta sono proprio gli abbinamenti più azzardati quelli che riscuotono più successo!
Tags: Speck, Vino, Abbinamento, Alto Adige, Vino e speck, Bio, Bauernspeck, Speck carrè, Prosciutto
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