4.5 (1197 Recensioni)
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Indice
Il ruolo dello Schiava nel panorama enologico dell’Alto Adige
Il Trofeo Schiava
I vincitori
Il 30 e 31 maggio di quest’anno si è tenuta la 19esima edizione del Trofeo Schiava Alto Adige presso il “vigilius mountain resort” a Lana. Una giuria internazionale di enologi, sommelier e giornalisti del settore ha degustato diversi Schiava di tutto l’Alto Adige e ha premiato i migliori in due differenti categorie.
Il Trofeo Schiava è frutto di un’idea nata nel 2004 che ha accomunato Ulrich Ladurner, Othmar Kiem e Günther Hölz: promuovere l’autenticità e la qualità dello Schiava dell’Alto Adige e renderlo più famoso a livello nazionale e internazionale. A fare da cornice all’evento è stata l’atmosfera magica dell’hotel di design “vigilius mountain resort” sul Monte San Vigilio. Ogni anno, le tenute e le cantine di tutto l’Alto Adige presentano i loro Schiava migliori che, con grande trepidazione, vengono degustati, valutati e premiati. Dopo quasi due decenni di Olimpiadi dello Schiava, la gara è più attesa che mai.
Lo Schiava è il principale vitigno a bacca scura dell’Alto Adige. Nato da un incrocio spontaneo di Teroldego e Lagrein, secondo le testimonianze questo autoctono gioca un ruolo fondamentale nella viticoltura altoatesina già dal XVI secolo. Affermatosi come vitigno tradizionale, lo Schiava è divenuto ormai parte integrante della cucina altoatesina. Con il suo aroma delicatamente fruttato, il suo corpo snello e la trama tannica a malapena percettibile, conquista il titolo di “vero tuttofare” che, non solo va particolarmente d’accordo con la Marende o la cucina casareccia, ma è perfetto anche come vino da grigliata e durante l’aperitivo.
Qualche decennio fa, lo Schiava era anche il nr. 1 in Alto Adige in termini di superficie vitata. Oggi, gli ettari vitati a Schiava ammontano a circa 600. Tuttavia, la drastica riduzione della superficie vitata è direttamente proporzionale al considerevole aumento della qualità; ciò ha inesorabilmente migliorato la sua fama non solo in patria, bensì anche all’estero.
Il Trofeo Schiava consiste in una degustazione comparativa nella quale una giuria di enologi, sommelier e giornalisti di settore provenienti dall’Italia, dalla Germania, dall’Austria e della Svizzera degusta e valuta in tre diverse categorie i vini presentati. La categoria “Classic” comprende tutti i vini dell’annata 2021, suddivisi tra le varie sottozone di Merano, S. Maddalena e Lago di Caldaro e in generale Schiava dell’Alto Adige, mentre nella categoria “Essential” rientrano i vini il cui produttore riesce a trarre il meglio dal sito, dall’esperienza e la tecnica cantiniera.
Questi sono i migliori Schiava del 2022:
I vincitori di entrambe le categorie vengono, inoltre, degustati da un comitato costituito da appassionati del vino, i quali eleggono poi il preferito del pubblico. Ad essere insignito di questo titolo è stato lo Schiava “Hub” della Tenuta Untermoserhof. Il Trofeo Schiava 2022 ha riscosso ancora una volta un gran successo e ha sottolineato quanto possa essere versatile, profondo e di attualità un vitigno come lo Schiava che ha alle sue spalle una storia millenaria.
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