4.5 (1197 Recensioni)
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Indice
Cosa significa „Riserva“?
Quanto tempo invecchiano i vini Riserva?
Un vino Riserva è automaticamente sinonimo di migliore qualità?
Che sapore hanno i vini Riserva?
Quali sono i vini Riserva più conosciuti in Alto Adige?
Lagrein Riserva
Pinot Nero Riserva
Pinot Bianco Riserva
Chardonnay Riserva
Chi invecchia piano, diventa buono e va lontano. Nel processo che inizia dal vigneto passando per la cantina fino alla bottiglia, c'è un ingrediente particolare che al meglio plasma la grandezza dei vini più di ogni altro elemento: il tempo. Ed è proprio il tempo ad essere l'asso nella manica dei vini Riserva italiani. Il periodo di invecchiamento particolarmente lungo trasforma vini già di per sé di alta qualità in capolavori veramente straordinari dotati di raffinatezza, profondità ed eleganza incomparabili. In questo articolo, scopriamo insieme cosa si nasconde esattamente dietro il termine Riserva e cosa significa questo promettente attributo per la qualità del vino.
La denominazione aggiuntiva Riserva identifica i vini italiani che sono stati invecchiati per un periodo particolarmente lungo prima di essere immessi sul mercato. Solo i vini DOC, DOCG o DOP, cioè vini esclusivamente italiani di qualità con denominazione d'origine protetta, possono fregiarsi di questo titolo.
Il parametro per capire se e quando un vino può essere considerato un Riserva dipende dalla zona di coltivazione e dalla varietà. Oltre a un certo periodo di invecchiamento complessivo, alcune specifiche richiedono un ulteriore periodo di invecchiamento predefinito in botti di legno o in bottiglia. Come regola, si può determinare quanto segue:
In senso stretto, queste specifiche si riferiscono sempre ad un periodo di invecchiamento aggiuntivo rispetto alla maturazione minima dei rispettivi vini. Per un Amarone della Valpolicella, per esempio, 24 mesi di invecchiamento sono un requisito di base. Un Amarone della Vaslpolicella Riserva viene quindi sottoposto ad un invecchiamento di almeno 48 mesi.
Di base si può supporre che un Riserva prometta una certa finezza e complessità aggiuntive rispetto a un vino convenzionale. Poiché il prerequisito per la denominazione Riserva è già la denominazione di origine protetta, i vini Riserva possono essere tranquillamente considerati come vini di qualità assoluta.
Naturalmente vi sono anche vini di prima classe che soddisferebbero persino i requisiti della denominazione Riserva, ma che tuttavia non annoverano tra questi. Al riguardo vi sono diverse ragioni: da un lato, una cantina o un viticoltore può semplicemente decidere di non voler registrare ufficialmente la denominazione e di commercializzare il vino semplicemente come DOC o simile.
D'altra parte, può anche darsi che non ci siano ancora linee guida ufficiali per una variante Riserva specifica di un determinato vitigno, come è il caso, per esempio, dello Schiava "Sankt Anna" della Tenuta In der Eben. Nonostante i 24 mesi di invecchiamento in botti di legno, questo vino riporta solo la denominazione DOC ma non Riserva.
Il lungo periodo di invecchiamento dei vini Riserva porta generalmente a un profilo organolettico più complesso. Attraverso l'interazione di ossigeno, acidi, alcol ed eventualmente il materiale del contenitore, si vengono a creare durante l’invecchiamento i cosiddetti aromi secondari e terziari. Qui di seguito una breve spiegazione dei diversi tipi di aroma e di come si sviluppano:
Questi tipi di aromi sono propri dei vini Riserva e possono variare da vitigno a vitigno. Nei vini rossi, troviamo spesso note di frutta secca, cuoio, tabacco o sottobosco. Nei vini bianchi, si trovano piuttosto aromi di noci, spezie, note di lievito o frutta tropicale matura.
Poiché il 98% dei vini prodotti in Alto Adige sono vini di qualità con denominazione DOC, il numero di vini Riserva è altrettanto grande. Tra di loro ci sono numerosi splendidi esemplari che competono al livello internazionale, sia in termini di qualità che di prezzo. Ma anche nella fascia media dei vini troviamo alcuni Riserva che non sono da meno.
Uno dei vitigni generalmente più importanti in Alto Adige è il Lagrein, che costituisce anche un'eccellente Riserva. Caratteristiche del Lagrein Riserva sono un aroma di bacche scure con calde note speziate e aromi di cioccolato amaro e tabacco. Al palato, invece, si rivela corposo, caldo, con tannini morbidi e un lungo finale.
L'Alto Adige è considerato la culla dei migliori Pinot Nero a sud della cresta alpina. Questa eccellente reputazione è certamente dovuta anche dagli esemplari di Riserva di Pinot Nero presenti nel territorio altoatesino. Questi irradiano un intenso bouquet con accentuati aromi di frutta secca e note balsamiche. Al palato, l'acidità fresca e i tannini vellutati sono armoniosamente bilanciati.
L'Alto Adige offre alle varietà della Borgogna una seconda casa, permettendo che anche il Pinot Bianco prosperi al meglio come in Francia. Le varietà di Riserva arricchiscono l'aroma di base fruttato-floreale con spezie, note di erbe e aromi di crosta di pane. Al palato, il Pinot Bianco guadagna forza e pienezza all'aumentare dell'invecchiamento, senza perdere però la sua nitida freschezza.
Lo Chardonnay dell'Alto Adige è ampiamente considerato come un vino elegante e fruttato con un grande potenziale da adulatore, qualità che si lucida a dovere nella variante Riserva. L'aroma fruttato assume una tonalità decisamente esotica di mango, ananas e banana e si arricchisce facilmente con note di burro o vaniglia. Il gusto guadagna eleganza attraverso una consistenza cremosa ed una ricchezza coinvolgente.
Tags: Risrva, Vino, Invecchiamento, Qualitä
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